Sindrome di Pollock

COMPOSIZIONE VIII

Hai inventato @sindromedipollock due anni fa. Scorci di finestre in controluce, bande di chiaroscuri sulle pareti. Racconti il tuo dottorato, la tua vita a Monaco.

In due anni non hai capito se rispecchia chi sei.

Ditemi il vostro artista del ’900

Quando esci dalla Pinacoteca sei capace di digitare una Story a mani nude mentre siedi sulla panchina e aspetti il tram, e i quadri ti balenano ancora negli occhi, ora blu ora verdi.

Kandinskij

@chiara_96, nickname di chi manca d’ambizione, ma la risposta ti colpisce, rispondi a tua volta: Tra i miei maestri

Solo dopo visiti il profilo e ti accorgi, la vedi, la riconosci, quasi l’esplosione della Composizione VIII, diplomata con 100 in tacchi sul pavimento a scacchiera del liceo, la ricordi, ricordi i semiCerchi tracciati sulle sue tette e quelle dell’amica Giulia L nel festino dove sei capitato per caso, senza barba e con i brufoli, e l’hai filmata per gioco con i tuoi amici, quell’unica sera in vita sua che deve aver compiuto una trasgressione: come la ʌ che attraversa l’opera.

Ora il tuo viso è diverso, il tuo account senza città; non vi siete mai parlati veramente; ti segue e non sai da quanto; sarà la geolocalizzazione.

Compri penne nuove, nere e blu. Quelle rosse ce le hai già, sono dentro di te.

08:35 #nowreading

È un testo su Kandinskij non utile alla tesi che scegli più o meno consciamente, @chiara_96 risponde, s’intavola una conversazione, anche lei studia arte?, non l’avresti detto, sembrava una sciocchina, una da economia, invece ti dispiaci che chiuda con Visualizzato

Passano i giorni. Trovi pretesti, agganci; lei non manca di abboccare, ma parlate solo d’arte, così decidi di azzardare, una sera in un pub a sbronzarti le invii un selfie veloce e in movimento.

Sei tu?

Ti ha riconosciuto?

Sei carino

Poi non risponde più, per uno, due tre giorni.

Rompi le bic, versi l’inchiostro; con la plastica ti tagli, trovi la penna rossa.

IL BACIO

Hai di nuovo un telefono, te lo ha prestato Giulia L.

È passata una settimana da quando si è frantumato, pensavi che qualche giorno off non potesse guastare, eppure ti sei scoperta a pensare a lui continuamente; così per riconnetterti cerchi un posto speciale, un parchetto nascosto; quello del tuo primo bacio. Tremi per vedere la sua risposta, scorri a ritroso fino a ritrovare quella sera.

Mi dispiace non avere tuoi contatti per sapere se va tutto bene

Hey

Tutto ok? è un po’ che non ti connetti

Ci sei? Come stai?

Sarà che sono ubriaco ma per me tu sei molto bella. Lo penso da un po’

Sorridi, vuoi che senta la tua voce

PLAY ||| Ciao

Il suo nome non lo sai, cancelli e

PLAY ||| Grazie dei messaggi, mi fa piacere, sono stata senza cel, mi è caduto

inventi:

durante un vernissage in centro, come stai?

Quale sarà il suo accento? Sai che è in biblioteca, si concederà di parlare?; studia Klimt e oggi ti senti dorata.

Ho avuto paura

Pensavo ti fosse successo qualcosa

Sto bene! Davvero… Solo un po’ pensierosa …

?

La vita sai, le sensazioni. Le distanze fisiche e digitali.

Mattinata filosofica, scusa

Di cosa?

Finisco Klimt, poi Pinakothek

Stasera mi racconti le tue paranoie

Non avevi più da tempo un posto nel mondo, la tua amica Giulia L approdata a economia, all’accademia colleghi troppo chic; ora hai trovato lui, ora sogni l’Erasmus a Monaco, studi la geografia della città, il giardino inglese, i mercatini di Natale, le pinacoteche.

LA CAMERA D’ASCOLTO

Conosci gli username di entrambi. Puoi vederli, vai a vederli.

@chiara_96 lascia messaggi criptici: si può dimenticare una foto?; usa hashtag nostalgico-romantici.

Lui è muto, rivela qualche sua opera – parvenza Pollock, prevalenza blu e nero; rosso è più vivo, di altra matrice.

Un’unica foto insieme, sul profilo di lei: recita: incontrare amici digitali. Viva l’arte!

Tra i like amicizie del liceo e del paese, due profili indiani, un blog di cucina, una ragazzina siciliana, un bassotto di nome Paolo, @sindromedipollock – che dopo quella foto non ne ha messi più.

Sono ancora follower reciproci, ma senza punti d’incontro.

Ti convinci che è stata lei a sparire. Forse lo ha riconosciuto. O lo ha usato. Ha scritto un articolo di successo: l’attualità di Magritte nei media contemporanei.

Ti ha detto che il cellulare non le serviva più, sembrava un po’ giù di morale quando te l’ha ridato. Magari è stato lui, magari ha trovato una tedesca e sì è detto: cosa dovrei dirle.

Alla fine cedi.

Riprendi il telefono di scorta nel cassetto. Non si è mai sloggata dall’account.

I messaggi sono lì. Da una parte lei, dall’altra lui.

Dove sei?

Alla stazione

Sono arrivata

Mi vedi?

No

Aspetta ti chiamo

Ti ricordo che non hai il mio num

Forse ti ho visto

Asp

Girati

Spero che tu sia stata bene questi giorni. Ricordati di fare quella cosa

Passata la frontiera?

😊

Scrivimi quando arrivi, che sto in pensiero…

Chiara ma va tytto bene?

Hey

Mi sembrava che tu fossi stata bene

Davvero non capisco

Mi dai il tuo num per favore? Non capisco perche non mi parli.

Non pensi di dovermi almeno qualche spiegazione?

Se ho fatto qualcosa di male puoi dirmelo

Ho fatto qualcosa di male?

Un racconto di Alessia Del Freo

Illustrazione di 2-Rxst

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